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mercoledì 25 agosto 2010

I Laghi di Roburent (CN)

I Laghi di Roburent una scoperta passo dopo passo

Il viaggio che conduce sulle sponde di un lago alpino è sempre lungo. Questi specchi d'acqua difficilmente si trovano in bassa valle: con il passare del tempo il materiale sabbioso, ghiaioso e ciottoloso trasportato e doposto dai corsi d'acqua li riempie fino a coprirli; nella zone più elevate invece la neve conserva le depressioni lacustri, mantendendo inalterata la forma dei laghi.

Il giro dei Laghi di Roburent si sovlge in un ambiente arido, assolato e carsico, caratterizzato da ampi pascoli rocciosi oltre i quali appaiono le distese di acqua, come oasi nel deserto. L'udito è distratto dal rumore delle fragorose cascate (il toponimo Roburent significa "corso d'acqua rumoroso"), dai fischi delle marmotte di vedetta e dei gracchi alpini (Pyrrhocorax graculus) che si chiamano; gli occhi sono appagati, oltre che dal meraviglioso panorama circostante, anche del piacevole volo del Culbianco (Oenanthe oenanthe), un simpatico compagno di viaggio con un particolare disegno, bianco e nero, sulla coda.
I laghi di Roburent sono tre, di diverse dimensioni e forme: il primo che s'incontra, patendo da Argentera, è quello inferiore (2330m s.l.m.) e come il Lago Mediano, che s'individua poco dopo ( 2360m s.l.m.) seguendo il sentiero ben delineato, è di orgine carsica. Il Lago Superiore (2426m s.l.m.) ha origini glaciali ed è il più grande, vicino alle sue sponde si possono osservare dei vecchi ripari costruiti in pietre a secco chiamati "trune". La nostra escursione si è fermata qui ma il giro può continuare e arrivare a scoprire altri due specchi d'acqua: il Lac dell'Oronaye e il Lago della Maddalena, racchiusi dalle imponenti cime dell'Oronaye
L'escursione è molto piacevole e può partire da diversi punti. Noi abbiamo lasciato la macchina ad Argentera e abbiamo poi seguito le indicazioni per i Laghi segnate con delle freccie azzurre.
Nella prima parte della camminata il paesaggio è molto simile a quello abruzzese, ma il rumore delle fragorose cascate mi ha sempre ricordato di essere sotto le Alpi.
La visione di un lago alpino trasporta la mente, e il corpo, in un altra dimensione dove il cuore e il cervello vengono invasi da sentimenti riflessi dal prondo.